Carissimo Coro, la settimana scorsa un mio amico mi ha inviato questa mail:
…….Ti avevo accennato a quel convegno vaticano sulla musica sacra Non avendo lo scanner te lo scrivo
STOP ALLE CANZONETTE LA CHIESA VUOLE CAMBIARE MUSICA
Basta con i soliti “Resuscitò”, “Maria, piccola Maria”. Le canzoni dal ritmo facile non sono un buon viatico per la fede. Il Vaticano ha deciso di promuovere un convegno “Musica e Chiesa”: culto e cultura a 50 anni della “Musicam sacram” sul rapporto tra Chiesa e musica. Il problema è pastorale, spiega il vescovo Carlos Azevedo numero due del pontificio consiglio della cultura: “Si pensa che componendo una canzone dall’ascolto facile si ottengano nuovi adepti ma se poi il ritmo è ripetitivo, la canzone stanca. La musica deve esprimere quell’estetica che conduce verso il senso del sacro e del mistero”….

Sono frasi già sentite.

In cosa consista poi quella musica del repertorio usuale che deve: esprimere quell’estetica che conduce verso il senso del sacro e del mistero proprio non lo so.
Probabilmente si fa riferimento a canti come “Benediciamo il Signore”, “Noi ti lodiam e ti benediciamo”, “Resta con noi Signore, alleluia”, “A te Signor leviamo i cuori” e un’infinità di altre miserie musicali nate quando è finalmente entrata la lingua italiana nelle chiese italiane, anni ‘63/’64 e che, a quanto pare sono ancora l’ossatura della nostra povera musica sacra.

Personalmente non sono d’accordo con misure drastiche da prendere sulla musica dei giovani.
Prima di abolire o vietare qualcosa ci si dovrebbe fare due semplici domande.

1- Cosa può sostituire la musica attuale dei giovani? …e a questa domanda non ci sono risposte.
2- Quali sono le proposte musicali fatte ai giovani dagli anni ’64 ad oggi? …e anche a questa domanda non ci sono risposte.

Questi movimenti giovanili sono nati proprio per ovviare all’atavica staticità musicale che da sempre affligge la nostra musica sacra; sono nati e continuano la loro attività nonostante tutto. Certo, non rappresentano il fior fiore della musica e dei musicisti; quasi nessuno di loro ha fatto i più semplici studi musicali e quello che hanno appreso lo hanno appreso imitando altri gruppetti come i loro, ma l’entusiasmo che mettono nel fare musica dovrebbe far pensare.
Dov’erano questi censori musicali quando in quegli anni si cantava Giombini, Gen verde, rosso, rosa, i canti dello spirito, e un’infinità di altre idee che hanno portato all’oggi giovanile?
Io in quegli anni c’ero, ho iniziato a suonare in chiesa proprio nel 1963 e da allora ad oggi ne ho viste di tutti i colori, e vien voglia di dire: ben vengano, meno male che questi gruppi ci sono, hanno dato un po’ di sveglia, diversamente avremmo funeree ombre medioevali.

Certo vanno educati a scelte musicali adeguate, ma questo discorso, prima che a loro va fatto a chi ha responsabilità maggiori. E’ una diatriba che porta molto lontano, in terreni scivolosi e con muri costantemente invalicabili.

E poi c’è un’ultima domanda che mi faccio:
Come si fa a censurare alcuni canti giovanili quando per esempio si permette di cantare in chiesa:
– CON TE GESU’: melodia presa pari pari dal Poema Sinfonico FINLANDIA di J. Sibelius e considerato dai finlandesi il loro secondo inno nazionale
– PADRE CHE NEL CIELO STAI: melodia presa dal film IL LAUREATO in scene girate in una camera da letto
– SANTA CHIESA DI DIO: altra melodia presa da una marcia militare inglese di E. ELGAR (Pomp and circumstance) e usata per le cerimonie più importanti della Regina Elisabetta
– Un’infinità di melodie che si muovono all’opposto del testo che dovrebbero commentare ed elevare e invece sortiscono l’effetto opposto
– E altre amenità del genere
… e poi si proibisce l’esecuzione dell’Ave Maria di Schubert…